Gli oggetti della festa vivono in un binomio d’esistenza: l’attesa e il vissuto. L’attesa, ovvero il tempo in cui tali oggetti sono cautamente riposti in cassetti e vetrine, scandisce momenti di quotidianità, in cui essi semplicemente esistono. Nell’atto celebrativo, invece, questi oggetti vivono e decorano e animano la festa.
Gli oggetti presi in esame provengono da sistemazioni diverse ma si ritrovano a condividere lo stesso spazio: un tavolo o una stanza diventano il vero e proprio luogo della festa.
Paesaggi condivisi analizza gli oggetti della festa attraverso un metodo analitico e apparentemente distante. Questa modalità di osservazione che sembra contrapporsi alla natura personale e intima dei soggetti fotografati restituisce un paesaggio condiviso fatto delle storie di Antonietta, Ludovica, Marianna, Fabio, Alfredo e Anna che si intrecciano dando vita a paesaggi collettivi.