Ecce Panis è un lavoro di indagine dei luoghi di culto e di festa, del rapporto fra l’uomo, la fede e la ricerca di sé.
Le immagini raffigurano le tracce dell’uomo dove gli oggetti sacri della festa, gli oggetti quotidiani, gli oggetti ludici, gli oggetti dimenticati o abbandonati incontrano ciò che è industriale, ripetitivo e lontano dal sacro.
Ecco allora che le fotografie della casa canonica restituiscono tracce del mondano, poiché in esse non vi è nulla del tempio: le pieghe dei giacigli diventano le pieghe dei teli di plastica usati per proteggere qualcosa che aspetta di tornare alla luce e gli oggetti ordinari nella loro composizione casuale richiamano altre forme dell’arte. Infine viene osservato il gesto, la mano che nutre, il rito, il pasto, il pane come il corpo di Cristo. Questo è, forse, il cammino del pellegrino, che per un breve tratto l’autore ha condiviso.